T R A V E L L I N G. S H A R I N G. E M B R A C I N G T H E W O R L D.

Seattle non è poi così grigia

Seattle non è poi così grigia

Il cielo è grigio e la temperatura non troppo calda.

Fortuna che ho il giubbotto pesante e una sciarpa calda anche se è Aprile.

Benvenuti a Seattle.

In questa città all’apparenza fredda e grigia so già cosa mi aspetta.
Seattle è la città del Grunge. Qui è nato Jimi Hendrix, sono esplosi i Nirvana ed i Sound Garden si sono fatti conoscere.

Seattle è una città iconica per la musica.

Per questo tipo di musica.

E questo mi affascina.

Prendo il treno che in meno di un’ora mi conduce al centro città, lascio i bagagli nell’ostello che avevo prenotato ed esco pronta ad esplorare.

Comincio a camminare fino ad arrivare al Public Market.

Vengo accolta da una moltitudine di odori.

Pesce, ristoranti, bancarelle.

C’è tutto.

Riesco ad assaggiare il salmone fresco che una della bancarelle stava offrendo. Che buono!

Continuo a camminare e noto una lunga coda fuori da un caffè.

Vado a leggere.

Starbucks.

Mi ricordo che a Seattle c’è lo Starbucks più antico di tutti. Faccio una foto anche abbastanza brutta da lontano.

Non ho la minima intenzione di perdere tempo facendo quella coda enorme solo per entrare.

Decido che una foto dall’esterno va più che bene.

Decido di proseguire, dirigendomi verso lo Space Needle.

Per tutti quelli che stanno associando Seattle al Seattle Grace di Grey’s Anatomy, bhe scordatevelo.

Grey’s Anatomy è il realtà girato negli studios di Los Angeles. E’ semplicemente ambientato a Seattle.

Faccio qualche foto veloce ma di aspettare per salirci, perché mi voglio godere la vista al tramonto.

Seattle

Nel frattempo vado al Museum of Pop Culture, che se mi avessero detto che sarebbe stato così bello, non ci avrei creduto! Passato molto velocemente la sezione sci-fi, vengo rapita da una piramide di chitarre incastonate tra di loro. Eh si, Avete capito bene!

Proseguo entrando nella sezione Jimi Hendrix, dove oltre ad alcune delle sue chitarre e vestiti sono conservati anche disegni (Hendrix era un grande artista in tutti i sensi!), testi, foto, citazioni e il percorso del suo tour nel mondo.

Arrivo finalmente nella mia parte preferita, ovvero la sezione degli strumenti musicali.

Ho perso il conto del tempo una volta arrivata lì , non so nemmeno quanto ci sono stata dentro!

Potevi suonare, batteria, basso o chitarra, cantare su delle basi e registrarti, suonare con la band se c’erano persone che suonavano con te.

Ho imparato a suonare Louie Louie con il basso mentre ero lì!

Questo museo vale veramente la pena di vederlo!

Finito di provare ogni tipo di strumento presente in quel piano, decido di uscire direzione Chihuly Garden and Glass.

Traduzione: Museo del vetro.

Prima di partire per Seattle ho comprato il City Pass, mi pare costasse una settantina di $ e hai accesso a:

1. Space Needle,

2. Seattle Aquarium,

3. Scelta tra il Museum of Pop Culture o lo zoo,

4. Argosy Cruises Harbour tour (giro in battello),

5. Scelta tra Chihuly Garden and Glass (il museo del vetro) o il Pacific Science Centre.

Se volete comprare il city pass basta cliccare qui.

E’ comunque conveniente perché pagando singolarmente tutte le cose sopra elencate o alcune di esse comunque vi verrebbe a costare di più.

Il museo del vetro è carino.

E’ caratterizzato da una miriade di sculture realizzate grazie alla modellazione del vetro.

Ogni ora, all’interno del museo fanno anche una dimostrazione di come vengono realizzate le sculture, di come riscaldano e modellano il vetro fino ad arrivare alla scultura finita.

Non è facile catturare la mia attenzione per un periodo superiore ai sei minuti per cui se sono rimasta li fino a fine dimostrazione, nonostante il freddo che faceva, (parte del museo è all’aperto) è stato veramente interessante!

Per farvi avere un’idea questa è una delle realizzazioni in vetro all’interno del museo. Seattle

Arrivata quasi ora del tramonto vado a prendere un caffè veloce da Starbucks.

Specifico al barista che il mio nome va scritto senza h. ‘It’s Marta, no h’.

Il mio caffè arriva con Martha. Forse non mi sono fatta capire. Forse avrà capito ‘It’s Martha, with h’

Ma vabbè.

Ci penso poco.

Saliamo sullo Space Needle a goderci il tramonto.

Bello.

Bellissimo.

Ma un freddo assurdo.

Seattle

 

Il giorno seguente l’ho dedicato alla visita di Jimi Hendrix e al memorial dedicato a Kurt Cobain.

Per tutto il tempo a Seattle mi sono spostata utilizzando il trasporto pubblico.

Jimi Hendrix è semplicemente una statua in suo ricordo, ma non potevo farmelo mancare.Seattle

Il memorial di Kurt Cobain invece è qualcosa di magico.

Proprio al di fuori della casa dove aveva vissuto e dove poi è stato trovato senza vita, c’è una panchina.

Ormai questa è diventata un simbolo.

E’ piena di scritte, fiori, plettri, sigarette, bottiglie di birra, cuffie.

Chiunque ha lasciato qualcosa in ricordo di Kurt.

Io non sono riuscita nemmeno a toccarla.

Sono rimasta in silenzio, tornando indietro negli anni, a prima del 1994 cercando di calarmi nella sua vita.

A quello che avrebbe potuto pensare.

A come avrebbe potuto sentirsi e al dolore che avrebbe potuto provare.

Questo posto è semplicemente magico e ti lascia dentro una sensazione strana.

Malinconica.

Triste.

Seattle Seattle

Dedico di rompere quest’atmosfera tetra che si era creata andando a vedere un po’ di colori.

E ora capirete il perché.

A Seattle c’è il più grande muro di chewing gum al mondo.

Il Gum Wall.

Onestamente non so se detiene il record o se addirittura esiste un record.

Un muro dove potrai comodamente appiccicare la tua chewing gum appena masticata, accanto a tutte le altre.

Diciamo che è un muro molto alternativo!

Seattle
Seattle

 

 

Mi dirigo poi verso Fremont a vedere il famoso troll gigante, di cui in tanti mi hanno parlato.

Seattle

Dopo aver camminato per un numero indefinito di km, decido di andarmi a rilassare godendomi il mio giro in battello, (incluso nella mia City Pass) da dove ho avuto una piacevole vista della cittadina di Seattle.

Lo Space Needle ovviamente spicca sulla miriade di grattacieli che fanno da sfondo alla città.

Mi lascio dolcemente e piacevolmente trasportare dal dondolio del battello facendo un resoconto sulla giornata appena andata.

Dalla fredda Seattle è tutto! 😉

M a r t a.